L’INCURIA E LA BRUTTEZZA DELL’ AREA QUATTRO VENTI

Alla cortese attenzione della redazione di "Quattropassi".

Sono una vostra lettrice e considero molto importante ciò che state facendo con questo giornale: è come dare un’anima e un senso di appartenenza al nostro quartiere. Questa che vi inoltro è una lettera che ho spedito anche al XVI Municipio, ma tengo a spedirla alla vostra redazione, poiché spesso sul giornale compaiono articoli e lettere che hanno al centro l’interesse dei cittadini per l’area che gravita intorno alla nuova stazione "Quattro Venti". Si tratta di una questione che riguarda tutti, specialmente noi abitanti di Monteverde. In allegato vi spedisco anche delle foto.

Gentile Presidente Fabio Bellini,

le scrivo a proposito dello stato di degrado in cui versa il parcheggio di Viale dei Quattro Venti e l’attigua area "recintata", destinata a pista ciclabile. La rete è stata in più punti divelta, la pista e l’area "verde" intorno sono in stato di abbandono, sporcizia dappertutto, punti pericolosi e tombini scoperchiati. La sera la pista è al buio, se non debolmente illuminata dai lampioni del parcheggio. Inoltre, poco distante dall’associazione bocciofila, è stata "eretta" tra gli alberi una baracca. (E’ abitata?) Si è cominciato a parcheggiare le macchine anche nell’area destinata alla pista ciclabile, proprio a fianco al campo di bocce. Come cittadina del quartiere, trovo sconcertante lo stato di abbandono in cui versa questo spazio, solo poco tempo dopo la "conclusione" dei lavori di ripristino.

Di chi è quest’area, a chi appartiene? Alle Ferrovie o al Comune? Possibile che non si possa far nulla per pulire questi spazi, che comunque appartengono al territorio del Municipio, e a monitorarne con maggiore cura le condizioni? Non si potrebbe organizzare una manifestazione, anche gioiosa, che inauguri delle iniziative di presidio della nuova pista ciclabile e di questo spazio, che dovrebbe essere destinato a "verde"? Penso che sia nell’interesse del Municipio, e di tutti i cittadini, difendere a oltranza tutte le aree verdi del quartiere.

E’ una questione di educazione alla Bellezza dei cittadini. Di cura delle esigenze dei cittadini. E non è poco. Non è dunque solo una questione di decoro. lo parlo proprio di Bellezza e di Cura. Gli interventi urbanistici e naturalisti- ci dovrebbero mirare all’educazione dello sguardo, che si deve abituare a osservare cose belle, non il contrario. E’ una questione di dignità politica ed etica, di gestione responsabile e partecipata del territorio in cui si vive, è un’urgenza Politica. Si tratta di un problema urgente legato anche alle possibilità che potremmo offrire agli anziani e ai bambini della zona. Non ne facciamo una terra di nessuno, non ce lo possiamo permettere. Non possiamo abbandonare uno spazio dove potrebbero nascere realtà vive di incontro e svago, libere da paure e da ossessioni, anche ipocondriache.

Mi procura amarezza anche il solo pensiero che se lì sorgesse un ufficio importante o un centro commerciale, l’area sarebbe più curata e illuminata. La città ci offre tanti di questi esempi. Per concludere: abbiamo tutti sotto gli occhi la tristezza dell’ambiente della stazione Trastevere: è un’area di certo non bella, per niente curata, a dispetto dei lavori recenti e della presenza dei capolinea degli auto- bus. Male qualcuno ci guadagna. Salvaguardiamo almeno questi nuovi spazi, che sono stati abbandonati già per troppo tempo.

La ringrazio per l’attenzione

Una maestra elementare, Iara Ciccarelli Dias (pubblicato sul numero di marzo 2008 di Qp) 

 

                                                          Clicca sulle foto per vederle ingrandite

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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